Entro gennaio 2016 è prevista una convocazione presso la commissione regionale Terra dei Fuochi. In quella sede ed in quell’occasione, il Comune di Eboli ribadirà con forza la richiesta di svuotamento del sito di Coda d Volpe dalle ecoballe e l’attivazione delle procedure per il finanziamento, già deliberato, per la realizzazione di un moderno impianto di depurazione all’interno di Coda di Volpe. L’intesa è giunta in occasione della visita di Gianpiero Zinzi, presidente della commissione regionale Terra dei Fuochi. Il sindaco di Eboli, Massimo Cariello, insieme con il presidente Zinzi e con i rappresentanti del comitato di zona di opposizione alle ecoballe a Coda di Volpe, ha effettuato un sopralluogo nell’impianto, con lo scopo di verificare lo stato delle cose ed accertare l’emergenza. Un sopraluogo strategicamente importante, perché ha dato maggiore forza all’azione dell’Amministrazione comunale di Eboli che punta a trasformare un pericoloso sito di stoccaggio di ecoballe in un moderno impianto di depurazione. «Oltre a quello per Coda di Volpe, abbiamo effettuato anche altri sopralluoghi - specifica il primo cittadino di Eboli, Massimo Cariello -. Abbiamo verificato lo stato delle cose e gli interventi effettuati nelle aree di altre discariche negli anni scorsi attivate sul territorio comunale, per accertare se gli interveti fossero stati eseguiti al meglio in vista della bonifica ambientale e della sanificazione del territorio». In particolare, sono state visitate le aree delle ex discariche Ismar e Cava Visconti, negli anni scorsi interessate dallo sversamento di rifiuti in seguito alle tante emergenze regionali. «Al presidente Zinzi abbiamo comunicato l’intenzione di andare ad un vero e proprio studio scientifico sullo stato attuale del territorio – spiega ancora il sindaco di Eboli -. Vogliamo coinvolgere anche altri Comuni della zona, per ottenere un quadro complessivo delle necessità e programmare un intervento integrato di sanificazione del territorio. Dobbiamo e vogliamo garantire sicurezza e condizioni di salubrità per le nostre comunità e possiamo farlo solo attraverso un studio che ci indichi dove e come intervenire».
Eboli, 15 dicembre 2015