Menzionata per la prima volta nel 1309, è chiamata dal popolo San Biagio.
La chiesa è di piccole dimensioni, a pianta rettangolare, ad unica navata. L’interno si presenta come una grande aula con soffitto piano e termina con l’abside voltato a botte con ai lati due nicchie semicircolari. Una cornice corre lungo tutto il perimetro dell’aula, interrotta dalle arcate centrali e dalla cantoria.
L’illuminazione interna è assicurata dalle lunette delle arcate centrali e da un finestrone su un lato dell’ingresso. Nella chiesa era conservato un trittico, rubato, poi ritrovato, e oggi depositato presso la sovraintendenza ai B.A.A.S di Salerno, raffigurante la Vergine in trono col Bambino, con Santa Caterina da Alessandria e Sant’Eustachio. L’opera, a tempera su tavola, è datata 1472 e fu attribuita da Raffello Causa a Pavanino da Palermo.