Pile e accumulatori esausti sono classificati come “rifiuti pericolosi”, in quanto contenenti metalli pesanti come piombo, cromo, cadmio, rame, zinco, mercurio e altre sostanze tossiche (come l'acido solforico). Per questo motivo non possono essere smaltitie in discarica o dispersi nell'ambiente, perchè in questo caso il rischio di inquinamento ambientale, in particolare delle acque e del suolo, sarebbe molto alto.
Attraverso una corretta gestione di pile ed accumulatori esausti è possibile riciclare i metalli pesanti e il lamierino d'acciaio del rivestimento così da ridurre il ricorso ai metalli vergini e l'impatto ambientale legato alla loro gestione.
La normativa di riferimento in materia di rifiuti di pile e accumulatori deriva dalla Direttiva Europea 2006/66/CE che si basa sul principio del “chi inquina paga” e della responsabilità condivisa. Il recepimento della normativa europea è avvenuto attraverso l’emanazione del D.Lgs 188/08 (recentemente modificato dal D.Lgs. 21/2011) che disciplina l’immissione sul mercato delle pile e degli accumulatori, nonché la raccolta, il trattamento, il riciclo e lo smaltimento dei relativi rifiuti, al fine di promuovere un elevato livello di raccolta e riciclo.
Stando a quanto definito dal D.Lgs 21/2011 all art. 6 ogni utenza non domestica (attività commerciale) che effettua la vendita di pile ed accumulatori, deve ritirare obbligatoriamente a titolo gratuito pile o accumulatori e, nel caso non lo facesse, è sanzionata con sanzione amministrativa pecuniaria variabile da 30€ a 150€ per ogni pila o accumulatore non ritirato o ritirato a titolo oneroso.
Quindi ogni attività commerciale, per evitare sanzioni, deve dotarsi, in proprio, di un contenitore per la raccolta di pile e batterie e provvedere al ritiro gratuito di pile e accumulatori esausti. I distributori possono avvalersi del servizio pubblico di raccolta, ovvero dei contenitori stradali messi a disposizione dal comune, oppure avvalersi di società autorizzate alla raccolta di tale tipologia di rifiuto, tuttavia devono in ogni caso provvedere alla stipula di una convenzione con il Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori.
La stipula di tale convenzione è gratuita e può essere effettuata sul sito del Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori ( https://www.cdcnpa.it/) cliccando su accedi (riquadro giallo in alto a sinistra) e accedendo alla sezione "Registrazione utente".
In allegato la guida alla registrazione al Centro di Coordinamento Nazionale Pile ed Accumulatori.